Messaggio del Presidente 2010-2011 Renato Maria Cesca

Care Amiche e Amici rotariani,

mi accingo per la prima volta a presiedere il nostro Club, con lo spirito di chi ha poco da insegnare e molto da imparare, soprattutto dai Soci di lunga militanza che in questo Club sono un punto di riferimento irrinunciabile.

Desidero rivolgere un particolare saluto ai due amici che mi hanno voluto con loro in questo Club: a Giorgio Girardi e Philip Panter la mia sincera riconoscenza per avermi coinvolto in questa bella avventura.

Ringrazio per quanto hanno fatto per noi i Presidenti che ho conosciuto dal giorno del mio ingresso nel Club, la Festa degli Auguri 2003: Marco Calzavara, Alessandro Grinfan, Gabrio Pellegrini, Giuliano Puosi, Giulio Argenti e Augusto Gabbrielli.
Ognuno, secondo le sua capacita’ e possibilita’, ha tenuto diritta la barra del vascello Venezia Riviera del Brenta, anche quando sembrava che i venti contrari e i marosi avrebbero travolto la nostra imbarcazione; qualcuno, raggiunto il porto, ha preferito lasciare la nave e, pur senza condividerne la scelta, li ricordo comunque con amicizia e rispetto.

Per continuare nella metafora, e’ di tutta evidenza che la buona navigazione e la sopravvivenza stessa di una imbarcazione non dipendono solo dal Comandante; tutti i marinai, ognuno nel suo ruolo, devono collaborare affinche’ l’approdo sicuro venga raggiunto: ogni Socio ha nelle proprie mani il destino del Club, come ricordava Augusto il giorno del suo insediamento, richiamandosi al motto proposto dal Presidente Internazionale.

Io ho le migliori intenzioni di continuare l’opera di chi mi ha preceduto e, nel prendere il testimone da Augusto, spero di poter dare continuita’ alla preziosa azione da lui portata avanti nel rinnovare il nostro Club: non possiedo le sue qualita’, ma ho la stessa determinazione sua e di tutti gli amici del Consiglio Direttivo di proseguire la strada intrapresa per la soddisfazione dei Soci e l’affermazione dei principi rotariani che ci animano, e per il perseguimento dei quali siamo qui riuniti.

Richiamavo, nelle breve autobiografia pubblica dal nostro giornale, il motto kennedyano che mi e’ caro e che, adattato alla nostra realta’ recita ”non chiederti cosa il Club puo’ fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Club”.
Se sapremo far nostro questo principio le soddisfazioni non mancheranno, perche’ questo e’ il punto: senza di voi, senza la vostra partecipazione, il vostro incoraggiamento e le vostre critiche costruttive il Presidente e’ solo, le sue iniziative sono sterili, il suo lavoro diventa velleitario.

E’ mia intenzione riproporvi un service internazionale di cui andare fieri, l’ambulatorio oculistico di primo intervento attivo ad Abobo in Etiopia; oltre a questo, presteremo particolare attenzione alle comunita’ del nostro territorio e saremo disponibili ad accogliere eventuali richieste che dovessero giungere sul fronte della cultura o del sociale.
Riproporremo gite culturali ed eno-gastronomiche, utilissime per arricchire il nostro bagaglio di conoscenze e per rinsaldare l’amicizia tra i Soci; conto di organizzare ”una serata all’opera” con l’aiuto prezioso del nostro musicologo Mario Rossi; riaffermeremo la dimensione internazionale della nostra azione con la visita al Club gemellato di Evreux e agli amici del Club di Wesel in occasione del loro 50° anniversario; e’ in cantiere dal 30 settembre al 3 ottobre un breve viaggio nell’isola di Malta, quasi un tuffo in quel Mediterraneo di cui tanto abbiamo parlato negli ultimi anni, analizzandone vari aspetti storici e culturali.

Vorrei poi dedicare alcune serate ad argomenti che mi stanno particolarmente a cuore: i diritti e doveri del cittadino, considerato che il rotariano dovrebbe aspirare ad essere un cittadino esemplare, le conseguenze dopo nove anni di quanto accaduto l’11 settembre 2001, il 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia, la condizione della donna nella societa’ e la verifica se davvero si possa parlare di ”pari opportunita”’, le scelte di politica economica e la necessita’ di riforme che il nostro Paese deve affrontare.

Aiutatemi a portare avanti queste iniziative con la vostra partecipazione: con l’aiuto del Consiglio Direttivo che mi affianchera’, spero e credo che potremo fare un buon lavoro.

Rimando alla prima conviviale del nuovo anno rotariano, giovedi’ 1 luglio, l’approfondimento di tutti gli argomenti cui ho accennato e la presentazione di un programma organico per l’anno 2010-2011: mi preme ora sottolineare che anche per me sara’ di grande importanza l’ammissione di nuovi Soci, ed a voi chiedo di farvi parte attiva per segnalare amici e conoscenti che, a vostro giudizio, possono dare un positivo contributo alla vita del Club.

Mi pare che quanto ho fin qui prospettato ben si sposi con il motto di quest’anno del movimento rotariano: ”building communities, bridging continents” – impegnamoci nelle comunita’, uniamo i continenti.

Voglio ora approfondire una riflessione gia’ sottoposta alla vostra attenzione: la qualita’ della presidenza di chi mi ha preceduto. Augusto e’ stato non solo un innovatore, ma un costante esempio di come fare squadra sia il sistema migliore per ottenere buoni risultati.
Basti pensare al nostro prezioso giornale, all’ingresso di tre gentili signore nel nostro Club, rompendo un anacronistico tabu’ che ci ancorava al passato e ci poneva ai margini del movimento rotariano, al gemellaggio con il R.C. francese, al week end di riflessione a San Francesco del Deserto, alle numerose gite per visitare mostre di grande interesse culturale, alle serate in musica, alla partecipazione ai prestigiosi service quali ”etica e responsabilita”’ e la realizzazione del centro oculistico in Etiopia, cui aveva dato avvio Giulio Argenti.

Con il suo riconosciuto carisma ha ottenuto da ognuno di noi, membri del Consiglio, una collaborazione totale e convinta, perche’ ci ha fatto sentire parte importante del suo progetto di rotary: spero che potro’ continuare a contare sul suo prezioso contributo quale ”past President”, che per definizione e’ saggio consigliere del Presidente in carica.

Grazie Augusto, il Club ti e’ sinceramente riconoscente per quanto hai fatto per noi!

Ora, chi mi conosce sa che non potrei chiudere questo mio intervento senza un saluto tenero e affettuoso a Mara e Irene, sicuro che mi daranno una mano ad essere un Presidente migliore di quello che sarei se non le avessi vicine e complici.

In conclusione nel ringraziarvi tutti per la vostra presenza, auguro a tutti noi, al Rotary International, ai Soci sparsi nei cinque continenti, di essere sempre cittadini attivi per migliorare le comunita’ cui appartengono e per sentirsi parte intelligente e positiva del villaggio globale, oggi afflitto da tanti problemi, ma che la buona volonta’ di ognuno puo’ e deve contribuire a risolvere: il mondo diventa migliore se ognuno migliora se stesso, cominciamo da qui.

W il Rotary, W il Club Venezia Riviera del Brenta !!!

Renato Maria Cesca

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