Un rotariano in Africa e in Siria

L’idea della Tanzania parte dall’esigenza di
verificare le condizioni in cui operano i medici del CUAMM, nell’ospedale di
Tosamaganga (Regione di Iringa) al quale è stato rivolto un nostro service
molto impegnativo e, successivamente, verificare la buona realizzazione di un
pozzo d’acqua per il quale io stesso, per il tramite dell’associazione che
presiedo, ho contribuito a realizzare nella zona di Itiso (regione di Dodoma).

Il viaggio, che ha visto impegnati 4 dei soci più
attivi, mi ha portato a vivere un’esperienza fuori dai soliti itinerari
turistici, a toccare con mano la realtà della vita nella savana, abbiamo
visitato numerosi villaggi Masai con i quali abbiamo avuto, dopo un delicato
approccio, una grande esperienza di socializzazione, abbiamo partecipato al
tavolo dei capi tribù, un grande onore ci è stato concesso e fatto loro dono di
medicinali e medicamenti che ci eravamo apposta portati dietro.

Abbiamo contribuito, con l’aiuto dei padri
passionisti, ivi presenti con le proprie missioni, a pacificare le tribù nomadi
con quelle stanziali ed ci è stato regalato un momento di festa che non
avveniva da 50/60 anni.

Abbiamo verificato le condizioni estreme nelle quali
operano i medici del CUAMM  e le emergenze sanitarie alle quali fanno
fronte ogni giorno.

La missione ha avuto pieno successo e torno a casa con
un patrimonio di informazioni che condivido con orgoglio con i miei amici
rotariani.

La seconda importante missione è nata dall’esigenza di
dare una risposta all’emergenza Cristiani Siriani.

Questa volta non basta la buona volontà, bisogna
armarsi di tutta l’esperienza, la prudenza ed anche una buona dose di coraggio.

Giunti a Beirut siamo stati accolti da Padre Nader
Jbeil, il nostro riferimento sul luogo, nonché nostra guida spirituale; con
lui, carichi dei medicinali che avevamo portato dall’Italia, ci siamo diretti a
Zahale nella valle del Bekhaa una regione a ridosso del confine siriano.

Durante i nostri giorni di permanenza abbiamo
distribuito medicinali, occhiali da lettura, apparecchi per la misurazione
della pressione, della glicemia ecc…

Non ci siamo risparmiati, poiché la situazione
richiedeva tutto il nostro impegno, ma ancor più richiede tuttora la massima
attenzione di ognuno di noi; ci siamo impegnati a realizzare una zona di
residenza temporanea che accolga le famiglie cristiane in fuga da una sicura
morte e le metta in condizione di affrontare l’emergenza di questa immane
tragedia in condizioni dignitose.

Abbiamo bisogno dell’aiuto economico di tutti poiché
l’impegno assunto è si grande ma anche di fondamentale importanza per la
salvaguardia di tutta la cristianità in medioriente.

Giuseppe Di
Giovanni

 

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